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Scoop: SIAMO MAI ANDATI SULLA LUNA?

Ultimo Aggiornamento: 08/01/2005 01:14
04/01/2005 01:05
 
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Pochi mesi fa ho visto un un video dove si vedeva qualcosa di incredibile,ora non so se si trattava di un fake,o se il fake è stato quello della Nasa,cmq nel filmato si poteva vedere ,mentre inquadravano l'astronauta,che cadeva un riflettore con le luci,e che inquadravano l'intero studio (questo era solo uno dei "ciak" che non abbiamo mai potuto vedere).

Purtropppo ora non risco a ritrovare il video,cmq nel frattempo vi riporto qui qualcosa di interessante,appena troverò quel filmato lo posterò:

1)E' in preparazione la prima missione commerciale verso la Luna. Nel 2003 la TransOrbital lancerà una piccola sonda che, fra le altre attività, ha anche il compito di fotografare ad altissima risoluzione (un metro per pixel) le zone dove sono atterrati gli astronauti statunitensi e i veicoli teleguidati sovietici. L'annuncio è qui.
Potreste pensare che questo metterà finalmente a tacere quelli che dicono che non siamo mai andati sulla Luna. Ne dubito seriamente, perché questi superscettici argomenteranno che anche le foto della TransOrbital sono false e create magari con l'aiuto di George Lucas.

Purtroppo anche i telescopi più potenti (sia quelli basati a terra, sia il telescopio spaziale Hubble) non sono in grado di risolvere oggetti così piccoli e lontani, per cui manca un metodo diretto per convincere i complottisti. Certo, sulla Luna c'è un riflettore laser, per cui basta puntare un fascio su una zona ben precisa della superficie lunare per ottenere un bel riflesso, ma è un esperimento difficile da realizzare. Ci sono anche i campioni di roccia lunare (non solo quelli americani, ma anche quelli sovietici), che basta esaminare per verificare che sono chimicamente diversissimi da ogni roccia terrestre, ma bisogna essere geologi per capirlo.

Ci vuole qualcosa di più semplice e tangibile. Una delle soluzioni più eleganti, visto che sta nascendo l'epoca dei viaggi lunari commerciali, è caricare questi scettici su una cosmonave e portarli sulla Luna, così che possano verificare con i propri occhi. Poi, però, li lasciamo là, così la smettono di rompere l'anima e sminuire il genio, il duro lavoro e i sacrifici di chi ha lavorato ai programmi spaziali, a volte rimettendoci la vita.

Di dimostrazioni che smentiscono punto per punto le prove trovate dai complottisti per dimostrare che i viaggi sulla Luna sono dei falsi ce ne sono tante in Rete. Tuttavia peccano tutte di una certa prolissità, probabilmente inevitabile perché sono preparate con molto più rigore delle prove che devono smentire. Su Slashdot.org ho trovato però una guida rapida alle principali prove, che permette di smontarle in tre secondi. Mi sembra che meriti, quindi ve la propongo adattata e tradotta.

Prova numero 1: l'unica sorgente di luce sulla Luna è il sole e non c'è aria per diffondere questa luce. Quindi le ombre devono essere nerissime. Come mai quando gli astronauti sono in ombra, sono invece visibili lo stesso, come se ci fosse una seconda sorgente di luce (lampade dello studio cinematografico)?

Smentita: Avete mai notato che la Luna è visibile in cielo? Ebbene, è visibile perché riflette la luce. Detto questo, detto tutto.

Prova numero 2: tutte le foto sono nitidissime e ben inquadrate, eppure gli astronauti non erano in grado di portare la macchina fotografica agli occhi per mirare.

Smentita: in realtà oltre alle foto in circolazione ci sono migliaia di foto sottoesposte, sovraesposte, mosse, sfocate e mal inquadrate, che però non vengono quasi mai mostrate, proprio perché fanno schifo. Sono comunque disponibili per la consultazione: cercate alla voce Apollo Lunar Surface Journal.

Prova numero 3: ci sono immagini della stessa scena con e senza il modulo lunare. Quindi hanno riciclato i fondali.

Smentita: sulla Luna non c'è aria, quindi non esiste il graduale offuscamento atmosferico che ci rivela quando un oggetto è lontano. Le montagne sullo sfondo sono a diversi chilometri di distanza, ma sembrano collinette a due passi di distanza. I sassi che si vedono nella scena con e senza il modulo lunare sono in realtà montagne lontane, viste da punti diversi, che non cambiano forma a causa della distanza.

Prova numero 4: la bandiera americana sventola, come se ci fosse aria. Ma sulla Luna non c'è aria.

Smentita: la bandiera sventola soltanto quando l'astronauta la tocca. Quando la molla, non si muove. Anche sulla Terra si può far sventolare una bandiera in assenza di vento: basta darle una bottarella.

Prova numero 5: in alcune foto le crocette nere che suddividono l'immagine in riquadri sono coperte dagli oggetti. Quindi le foto sono state ritoccate.

Smentita: Quando si fotografa un oggetto filiforme scuro contro uno sfondo chiaro e luminoso, l'oggetto filiforme scompare: provate a fotografare un capello o uno spago, messo a fuoco ma in ombra, contro una parete bianca illuminata dal sole di mezzogiorno. Guarda caso nelle foto degli astronauti le crocette nere mancano soltanto in corrispondenza di oggetti di colore chiaro fortemente illuminati e quasi sovraesposti.

Prova numero 6: le ombre hanno direzioni diverse, come se ci fossero due sorgenti di luce.

Smentita: anche sulla Terra, di giorno, le ombre hanno direzioni diverse: coincidono soltanto se cadono su superfici disposte nello stesso modo. Provare per credere: guardate le vostre foto dell'album di famiglia. Se un sasso proietta la propria ombra su un pendio e l'astronauta proietta la propria ombra sul terreno orizzontale, le ombre non devono essere orientate nello stesso modo.

Prova numero 7: sotto il modulo lunare non c'è un cratere prodotto dal razzo di discesa.

Smentita: la gravità della Luna è un sesto di quella terrestre, quindi il motore necessario per tenere librato un modulo lunare è molto meno potente di quello necessario sulla Terra e quindi sposterà molto meno ciò che gli sta sotto. E comunque, quando un elicottero atterra su una spiaggia terrestre, produce forse un cratere? Senza contare il fatto che sulla Luna non c'è aria, quindi non si produce un getto di polvere in tutte le direzioni. Soltanto la polvere lunare direttamente sotto l'ugello del motore viene smossa. E infatti in tutti i filmati degli allunaggi si vede la polvere che schizza via quasi orizzontalmente, e fra l'altro non forma le volute che invece formerebbe in presenza d'aria.

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2) "Presso il sito www.moontruth.com c'è un inquietante filmato che rivela dei sorprendenti retroscena riguardanti la celebre ipotesi secondo la quale nessuno è mai andato sulla Luna e i filmati delle missioni Apollo (la cui ultima missione risale quasi esattamente a trent'anni fa) sono stati girati in studio.

Se vi incuriosisce, andate a vedere il filmato e NON LEGGETE OLTRE. Proseguite la lettura dopo aver visto il filmato. Per certi shock ci vuole la mente sgombra da pregiudizi.

Ebbene sì, è una burla, e di quelle molto ben fatte. Se leggete attentamente il testo della pagina iniziale, si capisce tra le righe che stanno dicendo che è uno scherzo: "This footage was clearly shot in a studio, and is clearly meant to represent the Apollo 11 moon landing. The attention to detail is staggering. The intention is clearly to fool viewers into believing that it is genuine", dice la pagina: "Questo filmato è stato chiaramente girato in uno studio ed è evidente che intende rappresentare l'allunaggio dell'Apollo 11. L'attenzione prestata ai dettagli è stupefacente. L'intenzione è chiaramente quella di ingannare gli spettatori e far loro credere che è autentico". Parole che, se riflettete un attimo, sono perfettamente calzanti nel descrivere l'intenzione della burla: ingannare gli spettatori e far loro credere che è un filmato autentico della NASA.

La cosa più simpatica e sofisticata è che se cercate nella cache di Google le parole chiave lasciate appositamente dagli autori ("Ikegami Tube Camera", "Symond Lewis"), scoprite che il sito aveva delle pagine aggiuntive che spiegavano tutti i veri retroscena, e che gli autori le hanno rimosse intenzionalmente, sapendo che sarebbero però rimaste nella cache di Google, a disposizione di chi sa usare bene i motori di ricerca.

Per chi non ha familiarità con la cache di Google, funziona così: il motore di ricerca Google (disponibile in italiano presso Google.it) esplora in continuazione la Rete, e ne scatta delle "istantanee" che tiene in un'apposita memoria, che si chiama appunto "cache". Siccome passa un po' di tempo fra una visita e l'altra di Google a un certo sito, spesso l'istantanea nella cache risale a diverso tempo fa e quindi non rispecchia la situazione attuale del sito.

Una delle conseguenze di questa situazione è che nella cache di Google rimane una sorta di "eco" di com'era un sito anche dopo che il sito è stato cambiato o addirittura eliminato. Per esempio, un sito di tutt'altro genere recentemente sequestrato e poi dissequestrato dalla Polizia (gossipnews.it) è rimasto comunque sempre disponibile (come "eco") nella cache di Google. Moontruth.com è un elegante esempio di come si può sfruttare questo fenomeno per giocare con la Rete.

Per vostra comodità, e a futura memoria, visto che c'è già in Rete una certa mandria di ufologi che è convinta che il filmato sia la dimostrazione della messinscena della NASA, riporto qui il testo delle pagine "nascoste" nella cache di Google. Sono in inglese: spero mi perdonerete se non mi dilungo con la loro traduzione (la metterò nella pagina antibufala che dedicherò a questo caso).

"Apollo 11 Moon Landing Footage Out-take - How Did We Do It? -

We shot on original 1960's Ikegami Tube Camera in Mount Pleasant Studios in London. The guy in the suit is an actor. The rest of the 'cast' were basically the crew, who thought the idea was very funny and wanted to be in it.

The landing craft and 'moonscapè were a set built by our art director, Richard Selway. The ladder that 'Neil' descends was made according to original blueprints that were downloaded off the Net. The rest of the set was built to match the original as closely as possible.

The moon surface was cement dust. It was disgusting. Even with the studio ventilation on full it got everywhere, and at one point there was so much of it floating round, the lights were flaring really badly.

The footage was treated in post-production to give 'Neil' his weightlessness and the ghosting effect of the original. We re-recorded and processed the soundtrack to recreate the effect of sound traveling al the way from the moon.

We think it's pretty convincing, and one thing's for damn sure - it was a lot cheaper than really going to the moon."


in più da un altro sito:

Lo sbarco sulla Luna? Un'incredibile bufala creata in uno studio televisivo. L'idea non è nuova, e un celebre film, "Capricorn One", aveva già teorizzato il complotto (anche si in quel caso si parlava di Marte), insinuando il sospetto.

Ma il sospetto rischia di trasformarsi in certezza quando su internet ci s'imbatte in un "filmato originale" di Neil Armstrong che dopo aver messo piede sul suolo lunare e aver pronunciato la celebre frase "è un piccolo passo per l'uomo, un grande passo per l'umanità" viene colpito da un traliccio con le luci di scena e soccorso da un'equipe cinematografica che si materializza in un attimo da dietro le bianche dune lunari.

Dunque era davvero una colossale bufala ai danni dell'umanità! Tanto che fermandosi sul sito in questione si scopre di come il filmato girasse da anni nei cassetti più segreti della Nasa e di come gli autori dello scoop siano riusciti a ottenerlo di straforo. Il filmato parla chiaro: nessuno sbarco sulla Luna, soltanto un'incredibile messa in scena montata in uno studio televisivo, di cui questa scena tagliata è la prova più tangibile.

Il passaparola in rete è rapido e veloce, soprattutto quand'è documentato e suffragato da filmati come questo. Basta un attimo e da un amico all'altro, da una casella virtuale all'altra il tam-tam prende corpo e il grande popolo di internet prende a sua volta coscienza dell'incredibile bufala che nel 1969 fu giocata ai danni dell'umanità.

[Modificato da sagiptar 04/01/2005 2.35]

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