Dischi Volanti

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nando1000
00martedì 9 novembre 2004 04:26
I DISCHI VOLANTI

Chissà quanti hanno riflettuto almeno cinque minuti sull'argomento e quanti sono stati in grado di dare una risposta esauriente alla domanda: esistono e, se si, cosa sono? Se non la si è trovata non è il caso di crucciarsi: e sì, perché per moltissimi anni le migliori menti della scienza (più o meno ufficiale) si sono cimentate a trovare quella definitiva, senza riuscirci. Se no lo avrebbero detto (oppure lo sanno ma non parlano!). Certo, hanno prodotto varie ipotesi plausibili e sicuramente degne di attenzione e di studio, ma non hanno risolto l'arcano. E la cosa mi pare alquanto strana. Io risponderei alla domanda con un'altra domanda, tanto per cominciare. L'umanità è riuscita a dare una risposta a tutta la fenomenologia paranormale o "invisibile", strettamente attinente all'uomo? E i fantasmi esistono veramente? Fatti sbalorditivi ed io direi strabilianti, eppure malgrado le attendibili testimonianze, non si è ancora capito o provato da dove vengano e cosa siano i fantasmi, esattamente come per i dischi volanti. Qualsiasi persona dotata di normale intelletto troverebbe alquanto strano che la fenomenologia legata ai dischi volanti, ritenuti uno strumento tecnico, non abbia ancora trovato una spiegazione. Questi ordigni sono stati visti sfrecciare nel cielo, in pieno giorno ("caso Trindade", 7.5.1952, ore 16:30), o illuminare la notte con le loro fantasmagoriche evoluzioni ("il carosello su Washington", notte fra il 19 e il 20 luglio 1952). C'è anche chi li ha visti uscire dalle acque per poi innalzarsi (Grottammare di Ascoli Piceno, 24.10.1978). C'è persino chi ne ha visto fuoriuscire esseri di ogni tipo (Città di Francesco di Sales del Brasile, notte fra il 15 e il 16 ottobre 1965). Ed esistono grotte in cui si trovano segni antichissimi, risalenti a 12000 anni prima di Cristo, ricollegabili ad immagini di dischi volanti (Francia). E allora? La realtà del fenomeno è quindi fuori discussione ed anche le autorità preposte hanno cominciato ad ammetterlo in modo ufficiale (Isola Trindade; Ministero Difesa Italiano), dopo averlo studiato in modo riservato e coperto dal protocollo Top Secret, per anni dal 1947, anno di inizio della prima ondata in tempo di pace, agli anni ottanta. Per quanto mi riguarda io credo che la risposta definitiva la si può tranquillamente evincere dalla risoluzione delle ricerche sui più comunemente noti E.T.: gli alieni. Ma prima di parlarne è doveroso riflettere su quanto di positivo la scienza ufficiale ha donato all'umanità in termini di studi e ipotesi. Dunque procediamo con ordine.

IPOTESI TERRESTRE.
Secondo tale ipotesi i dischi volanti non sarebbero altro che mezzi di trasporto altamente sofisticati, prodotti dai governi delle nazioni più evolute scientificamente e tecnologicamente, per svolgere vari tipi di missioni segrete. Gli equipaggi umani avvistati in varie occasioni fuoriuscenti da tali ordigni, avvallerebbero tale ipotesi. Il fatto che non sono impiegati per usi civili, quali voli di linea, ed aeronavi da guerra, significherebbe che i costi di produzione, manutenzione ed impiego dei dischi sarebbe troppo elevato e ricadrebbe fatalmente sul prezzo del biglietto di imbarco, nel caso di navetta trasporto passeggeri; nessuno è tanto ricco da potersi permettere tale privilegio, senza cadere poi in rovina. Consideriamo anche il fatto che un aereo a reazione moderno impiega poche ore a coprire grandi distanze. Ciò non significa, quindi, che non siano costruiti dagli stati evoluti, ma che siano impiegati solo per missioni particolari di cui non abbiamo alcuna notizia. Nel 1948, il Capitano Alfio Malatesta, nel suo interessante libello 'CHE COSA SONO I DISCHI VOLANTI', spiega il fenomeno già nell'introduzione con queste parole di ampia luce:"La romanzesca ipotesi che questi ordigni siano costruiti e manovrati da esseri extraterrestri, cade definitivamente al termine scientifico di questa breve ed elementare esposizione". Questa vera guida alla logica del funzionamento dei dischi è certo una pietra miliare nel campo, ma non spiega come tali "ordigni" raggiungano mostruose velocità con quel tipo specifico ed elementare di reazione da lui stesso esposto. E ciò è confermato in sostanza dalle parole di Marco Marianti nel suo libro 'Visitatori non invitati':"Nessun aereo a reazione è mai riuscito a tenergli dietro". Inoltre le testimonianze degli avvistamenti risalgono, come abbiamo visto, al primo dopoguerra e ve ne sono alcune risalenti proprio agli anni del conflitto e addirittura oltre, agli anni precedenti ad esso, come un certo numero della fine del XIX secolo. Come potevano, ad esempio gli Stati Uniti, disporre dei dischi volanti nell'Ottocento? Lo stesso fatto che, dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi, non è mai stato detto dagli organi ufficiali che i dischi volanti siano costruiti ed appartengano ai governi stessi fa dubitare sull'ipotesi mezzo di trasporto terrestre.
Gli Stati Uniti hanno da sempre studiato il fenomeno a livello statale, costituendo commissioni composte dai migliori esperti in astronomia, astronautica, aeronautica e psicologia; dapprima segretamente, poi anche a livello ufficiale, ma nei loro rapporti non si trova una sola conclusione certa: solo affermazioni discrete basate su una scala percentuale di probabilità, così riconoscendo di non aver capito bene cosa essi siano, pur tenendo il tutto sotto controllo. Nel 1947/48 i primi rapporti dei dischi furono inviati verso l'Air Technical Intelligence Center (ATIC) della base di Wright Patterson di Dayton nell'Ohio, con l'incarico di verificare l'esistenza di un'eventuale arma segreta nemica. Allora, sulla base dei dati raccolti, si decise che il fenomeno, realmente esistente, non fosse ascrivibile ad un'attività interplanetaria, bensì ad allucinazioni o visioni. La cosa non si sgonfiò, tutt'altro. Cominciarono a piovere nuovi rapporti, sia civili che militari, e si decise di studiare meglio la cosa sotto un progetto specifico a cui fu dato il nome di Progetto SIGN (Presagio). Si trattava di una commissione militare attivata con decreto del Ministro della Difesa J. Forrestal. Dopo un anno di lavori si ribattezzò il progetto col nome di Progetto GRUDGE (Rancore). Del 30 aprile 1949 è il rapporto finale. Si partì dall'enunciato "Non è possibile, quindi non è", e si comprese che qualcosa di vero, in fondo, ci fosse. Per capire "che cosa sono" fu richiesta la collaborazione del BATTELLE MEMORIAL INSTITUTE di Columbus, sempre nell'Ohio. Il 27 dicembre 1949 il Progetto Grudge chiuse i battenti. Ma nel 1952 una nuova ondata di avvistamenti portò alla formazione del GRUPPO ROBERTSON e all'apertura del nuovo progetto NEW PROJECT GRUDGE, il più noto nome in codice PROJECT BLUE BOOK. Operò fino a tutto il 1969 e fu il primo grande studio sui dischi volanti nell'allora mondo occidentale. Venivano dettagliatamente esaminate le testimonianze multiple di "gente comune", quelle da località diverse nello stesso periodo di tempo; ma anche le reazioni di panico degli animali in presenza dei dischi, le segnalazioni radar, le fotografie autenticate, spezzoni di film; e gli effetti elettromagnetici sui motori di auto e camion e su altre apparecchiature elettriche; gli atterraggi con le prove rimaste sul terreno e perfino le testimonianze di persone attendibili su avvistamenti di esseri umanoidi vicino ai dischi volanti. Un vero luna park dell'incredibile. Ma per l'Air Force i cosiddetti UFO non costituivano una minaccia alla sicurezza nazionale e non esistevano prove decisive della loro origine spaziale; ma su quest'ultima conclusione esplosero le controversie interne, in quanto una conclusione simile non dava conto alla nazione su cosa fossero realmente gli UFO e non riteneva nel dovuto conto le numerose testimonianze sugli esseri alieni fuoriusciti dai dischi. Dal 1966 al 1968 visse la COMMISSIONE CONDON che affrontò la documentazione del Progetto Blue Book per dare un'ultima parola sui casi in studio. Questa commissione dette vita così al PROJECT COLORADO, il cui gruppo di esperti faceva capo all'Università di Boulder nel Colorado, la più qualificata istituzione scientifica nel mondo per lo studio dell'alta atmosfera e dello spazio circumterrestre. Nel gennaio 1969 fu stilato il verdetto del controverso Rapporto Condon, secondo cui il fenomeno non era degno di alcun rilievo, malgrado, appunto, l'alta percentuale di casi inspiegati in esso contenuti. I testimoni avrebbero avuto le traveggole! Tuttavia fu proprio il "principal investigator" della commissione, D. Saunders, ad opporsi energicamente alle conclusioni del suo direttore, il fisico nucleare Eduard Condon. Egli diede alle stampe il controrapporto "UFO? YES!". E il sottotitolo dell'opera, vera pietra miliare nel campo dell'Ufologia, esprime tutta la rabbia e la certezza scientifica verso le proprie idee sull'argomento:" I MOTIVI PER CUI IL 'RAPPORTO CONDON' NON È ATTENDIBILE - I RETROSCENA DELLA COMMISSIONE RACCONTATI DA UNO DEI PROTAGONISTI - IL PUBBLICO È STATO INGANNATO?". Oltre alle citate conclusioni, Saunders sostiene che la commissione fu istituita per "insabbiare", cioè eliminare dalle menti della gente e delle autorità varie, la questione UFO, e che l'unica spiegazione attendibile di alcuni dei casi esaminati era quella extraterrestre.
Nel periodo 1968-1972 l'uomo che studiò il problema dei dischi volanti con puntiglio fu il fisico aerospaziale Renato Vesco che rilanciò l'ipotesi terrestre. Secondo i suoi studi, l'origine storica dei dischi è la vecchia arma segreta nazista: i velivoli FEUERBALL e KÜGELBLITZ e non la V7, elicottero a reazione rotante. In tre eccellenti volumi Renato Vesco propone la teoria cosiddetta 'anglo-canadese', secondo cui la Gran Bretagna produce tali dischi in collaborazione col Canada, nelle cui montagne vi sarebbero le basi nascoste dei dischi volanti. Gli ambienti internazionali e, soprattutto inglesi, ironizzarono.
In conclusione riporto le parole del Capitano Malatesta a favore di tale ipotesi:"La Nazione o le Nazioni che li fabbricano hanno tutto l'interesse di deviare l'opinione pubblica dalla giusta via della verità... Essi esistono e sono fabbricati da tecnici oltre Atlantico: non essendo possibile dare ad essi una sufficiente autonomia di volo, si ritiene che essi possano essere lanciati ed anche fabbricati su mezzi navali sparsi un po' ovunque per esercitazioni militari... La romanzesca ipotesi che questi ordigni siano costruiti e manovrati da esseri ultraterrestri, cade definitivamente col termine scientifico di questa breve ed elementare esposizione" (Premessa dell'Autore).

IPOTESI PARAFISICA.
Quest'ipotesi, a mio modo di vedere, è compatibile sia con l'ipotesi terrestre, sia con l'ipotesi extraterrestre. Nel primo caso il disco volante non sarebbe altro che un'evoluta navicella per sfondare il muro che ci separa dai mondi paralleli, ripercorrendo il tempo in avanti o indietro, a seconda della direzione di navigazione scelta e adottata, riferita al fuso orario terrestre. Tale ipotesi farebbe cadere l'idea che vi siano universi paralleli perché di parallelo ci sarebbero solo, nello stesso universo, probabilmente curvo, epoche diverse con realtà corrispondenti diverse. Ma, allora, può l'uomo aver costruito (da solo) un tale mezzo, dalla velocità tale da orbitare intorno alla terra, avanti o indietro nel tempo? La cosa mi sembra assai difficile, anche se tale ipotesi spiegherebbe gli avvistamenti di dischi volanti in epoche anteriori allo sviluppo tecnologico dell'era industriale e, addirittura, nell'arco di tutta la storia, in ogni parte del globo. I celebri ritrovamenti archeologici del Sud dell'America e dell'India, mi riferisco all'antica leggenda asiatica relativa allo sbarco di creature non umane sulla terra (riportata nel 1800 da Anne Besant e C.W. Leodbeater nel loro libro "L'uomo, donde viene e donde va"), altro non sarebbero che la documentazione del contatto fra tali mezzi e l'umanità di allora, in quel preciso posto. La macchina del tempo sarebbe un dato di fatto e non una fantasiosa trovata letteraria. Scrittori come Giulio Verne altro non avrebbero fatto che riportare ciò che hanno visto in altre epoche, in maniera romanzesca, senza nulla togliere all'esistenza di fenomeni paranormali quale è la chiaroveggenza. Non ne sarebbe comunque esclusa. La soglia di accesso alle nuove realtà sarebbe la circumnavigazione dell'orbita terrestre, ripetuta n volte alla velocità Vx, tale che il tempo regredisca o aumenti in proporzione. Dentro la navicella la cabina di pilotaggio rimarrebbe sempre ferma, in asse col diametro terrestre, grazie agli accorgimenti tecnici, mentre le strutture esterne potrebbero anche ruotare così da raggiungere tale velocità ripercorrendo l'orbita terrestre.
Ma tutta questa teoria esula dall'attuale ottica scientifica (fisica della relatività ristretta) in quanto la velocità di tali oggetti dovrebbe superare quella della luce e attualmente la cosa non sembra realizzabile con le attuali conoscenze e tecnologie. Due gruppi di studio americani elaborarono il 29 e il 30 agosto 1974 alcune conclusioni basate in particolare su questa ipotesi. Le considerazioni sulla velocità furono identiche a queste ora accennate. Fu teorizzato un "modello di ordine nullo". Il nostro spazio-tempo fu giudicato quadridimensionale ed allargato ad un "iperspazio" a cinque e più dimensioni. La nostra realtà spazio-temporale sarebbe una sezione quadridimensionale dell'iperspazio. I dischi volanti sarebbero in grado di passare da tale sezione ad altre sezioni attraverso una "piega" dimensionale a velocità, appunto, superiori a quella della luce. Attraverso tale "piega" sarebbe possibile anche la comunicazione paranormale, in particolare quella telepatica, considerata un trasferimento di segnali attraverso canali "iperspaziali". Concludo il discorso sull'ipotesi parafisica con le note parole di Albert Einstein riguardo alle obiezioni sulla barriera temporale, nel corollario detto "il paradosso dei gemelli": "Cos'è molto tempo? Dieci anni sono un'eternità per un'effimera farfalla che nasce e muore entro poche ore, ma un'inezia per una sequoia della California".

IPOTESI EXTRATERRESTRE.
Ritengo sia necessario rimanere il più possibile attaccati alla realtà di tutti i giorni quando si parla di realtà extraterrestre. Secondo me, ammessa come vera l'ipotesi dell'esistenza di entità aliene provenienti da altri mondi, bisogna avvicinarsi al problema con gli occhi del nostro vivere di ogni giorno, in questo tempo. Voglio dire che è necessario sfoltire il nostro metodo di studio da ogni passività ed atteggiamento "oratorio" nei confronti della presunta civiltà extraterrestre, recuperando un atteggiamento riflessivo. Altrimenti, oltre ad essere annullata ogni spinta al miglioramento e allo studio "attivo" del fenomeno, le menti più deboli si porrebbero in atteggiamento adorativo, quasi religioso, proprio come reagirebbe una tribù indigena, sperduta in una qualche foresta, di fronte ad un elicottero, anche italiano, che atterrasse sul posto e depositasse l'equipaggio proprio nel villaggio. Sicuramente sarebbe mobilitato lo stregone e sarebbero celebrati grandi festeggiamenti in onore della nuova divinità. Ed allora preferisco ricordare qui ciò che la mente di un illustre scienziato elaborò a proposito del problema dischi volanti e civiltà aliene, il "padre dell'astronautica" che fu nelle ricerche spaziali per il giovane Werner Von Braun, come Virgilio per Dante nella Divina Commedia, il professor Herman Oberth. Ecco le sue parole:"... Considerato il pro e il contro, io ritengo la spiegazione dell'origine extraterrestre dei dischi volanti la più soddisfacente. Chiamiamola ipotesi degli "Uranidi", giacché dal nostro punto di vista questi ipotetici esseri sembrano provenire dal cielo (Uranos, in greco)... Posso solo affermare che, in base a quanto si sa oggi, io ritengo l'ipotesi "Uranidi" la risposta più probabile per la percentuale inspiegata di segnalazioni UFO; e sono anche convinto che gli esseri extraterrestri che stanno osservando la terra ci abbiano visitato per millenni, in quelli che oggi noi chiamiamo dischi volanti...". Da queste parole si può capire che qualche dato a favore di tale ipotesi la scienza deve pure averlo archiviato, in modo classificato, perché un tale scienziato sia giunto a tali conclusioni. Allora non resta che cercare di scoprire uno spiraglio nella massa di documenti e notizie di cui disponiamo. Ed in effetti già nel dopoguerra, il Capitano pilota dell'Air Force E.J. Ruppelt, venne nominato direttore del progetto Blue Book, ma diede le dimissioni perché in disaccordo ed in polemica con le autorità sulla verità degli "UFO". Egli scrisse allora un libro: "The Report on Unidentified Flying Objects ", USA 1956. Nel libro dice che l'equipe ATIC (Air Technical Intelligence Center) si espresse sul caso UFO definendo i dischi volanti "macchine interplanetarie" (interplanetary). Il documento in questione, Top Secret, fu raccolto dal Capo di Stato Maggiore dell'Air Force, Generale H.S. Vandemberg, che respinse le conclusioni del gruppo di ricerca e fece addirittura bruciare il fascicolo. Ruppelt si era premunito e aveva provveduto a fare una copia di tale documento. Ciò accadde dopo il 24.7.1948, giorno in cui un DC-3 di linea ebbe un incidente con un gruppo di dischi volanti (caso Chiles-Whitted). Ma non è tutto. Nel 1970 gli ufologi americani scoprono che nel testo in uso presso l'Accademia Aeronautica USA, ai cadetti dell'Air Force si insegna che gli "UFO" sono pilotati da esseri non terrestri! Il vlume è intitolato "Introductory Space Science vol. II, utilizzato allora dal Dipartimento di Fisica dell'Air Force Accademy. Il problema è sempre stato che le più alte autorità, pur avendo dati precisi in cui i dischi erano un fatto evidente, non se la sono mai sentita di avvallare l'ipotesi extraterrestre, perché non erano in grado di affermarlo con certezza. Ma la frequente ostilità rivolta da tali autorità ai seri studiosi privati, a mio parere dimostra un mal celato interesse a tenere segreto un qualcosa che, forse, solo il Presidente in persona ed i vari Capi di Stato Maggiore interessati dovevano conoscere, per il "bene dell'umanità" intera. Se si pensa al caso del New Mexico del 1947, è francamente difficile credere ad autorità semplicemente piromani o fuori controllo mentale. A conforto di tale ipotesi parlano comunque i numerosi casi non ufficiali, di ritrovamenti di cadaveri alieni, raccolti presso i dischi volanti schiantatisi al suolo. Si è parlato molto nel corso degli anni del caso del New Mexico, il "caso Roswell", del 1947, allorché un disco volante si è schiantato a terra col suo equipaggio, non di esseri umani, ma di alieni, proprio i mitici ET. Un caso peraltro ben documentato. Gli "ufologi" americani da anni sostengono che le autorità detengono ancora i rottami del disco ed anche i cadaveri degli alieni. Nel 1995, la trasmissione RAI "Misteri" ha ampiamente parlato dell'autopsia di un presunto alieno proveniente da quell'"UFO-CRASH", mostrando delle immagini tanto drammatiche, quanto eccezionali, se ne fosse riconosciuta l'autenticità. Se da una parte gravi pregiudizi hanno minato la trasmissione, dall'altra l'alieno, con mani a sei dita, non sarebbe proveniente da Roswell, ma da qualche altro incidente. Ne ha parlato diffusamente il Colonnello dell'Esercito Statunitense P. Corso, nel suo libro "Il giorno dopo Roswell", che avrebbe visto proprio quegli alieni. Per giungere a tali testimonianze, molti capaci studiosi hanno dovuto cooperare, cercando ed ottenendo reperti video e dichiarazioni, grazie anche alle autorità americane che da qualche anno si dimostrano più aperte e disponibili, contribuendo a fare chiarezza. Ma la spiegazione del fenomeno UFO è tanto straordinaria, cioè l'esistenza di altre civiltà umanoidi ed extraterrestri, che non si può ammetterlo per via ufficiale; tuttavia si può informare, con cautela, le persone attraverso gli organi di comunicazione privati preposti, per mezzo dei Media che, comunque, devono mantenere un certo distacco prudenziale. Motivo? La teoria dello slancio culturale elaborato dall'Etnologia, secondo cui, se due civiltà vengono a contatto, è quella a sviluppo culturale e scientifico inferiore che rischia di annientarsi, bloccando il proprio slancio al miglioramento attraverso lo studio e la ricerca.
Bulan90
00venerdì 3 dicembre 2004 20:47
mi hanno sempre affascinato queste cose:Sm18:
parrino76
00venerdì 3 dicembre 2004 21:53
anke a me:Sm10
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